Archivio Storico

  • 10.000
    unità archivistiche
  • 3
    nuclei principali

Tra ricerca e conservazione, un vasto fondo al servizio della comunità scientifica

L’Archivio Storico della Reggia di Caserta è testimone della storia del Complesso vanvitelliano e della sua epoca. Istituito per volontà di Ferdinando IV di Borbone con Real Dispaccio del 25 maggio 1784, l’Archivio Storico della Reggia di Caserta conserva più di 10.000 unità archivistiche, con documenti che coprono un arco temporale di oltre sei secoli – dal XV alla metà del XX secolo.

In linea con la missione dell’istituzione museale, le sue attività di ricerca promuovono lo studio, la documentazione e la conoscenza del Complesso e del suo territorio, collaborando regolarmente a progetti formativi. Fanno parte dell’Archivio Storico il Laboratorio di Restauro per i Beni Archivistici e Librari, il Laboratorio Fotografico e il Laboratorio di Digitalizzazione. Attraverso la loro attività, la Reggia di Caserta risponde alle necessità conservative del suo delicato patrimonio documentario e investe in una più ampia fruizione delle proprie collezioni, anche da remoto.

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Il cuore dell'Archivio Storico della Reggia di Caserta

Il nucleo archivistico principale dell’Archivio Storico è composto da cinque serie che coprono un arco temporale che si sviluppa dal 1750 circa all’Unità d’Italia:

  • Amministrazione di San Leucio
  • Conti e Cautele
  • Dispacci e Relazioni
  • I. R. A.
  • Misure e Lavori
  • Ufficio delle Reali Cacce in Carditello
  • Carditello e Calvi

Questo fondo documenta i rapporti economici e amministrativi della Casa borbonica con tecnici, fornitori, artisti e maestranze di diversa natura. I suoi documenti offrono informazioni minuziose sui progetti di realizzazione e manutenzione della Reggia di Caserta e del complesso di San Leucio, con i relativi costi e dettagli sul personale impiegato. Nella varietà del fondo, si riflette il ruolo di Carlo di Borbone e di suo figlio Ferdinando nello sviluppo del territorio.

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Caserta prima dei Borbone

Il fondo archivistico “Atti Notarili” contiene 402 volumi di protocolli che interessano quasi tre secoli di storia. Numerose scritture del XV, XVI e XVII secolo permettono di indagare le vicende socioeconomiche del territorio prima dell’insediamento della Reggia di Caserta. Particolarmente interessanti sono per esempio le copie settecentesche degli Apprezzii dei beni redatti da Pietro de Marino e Francesco Guerra negli anni Trenta del Seicento, o ancora l’Apprezzo del Manni. Documenti di pregio come questi offrono una descrizione accurata delle tenute dei principi Acquaviva d’Aragona, acquistate dai Borbone nel 1750.

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L'archivio postunitario

Circa 5000 unità archivistiche permettono di seguire la gestione dei Siti borbonici dal 1860 al 1950 circa. Numerosi documenti, suddivisi in fascicoli cronologici e tematici, documentano la storia delle residenze borboniche transitate ai Savoia dopo l’Unità d’Italia, e in seguito assegnate al Demanio dello Stato.

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Laboratorio Fotografico

La Reggia di Caserta ha sedimentato nel corso della sua storia un discreto patrimonio fotografico, legato agli eventi che l’hanno interessata e alle attività svolte dagli addetti ai lavori per conto dei vari enti statali incaricati della sua amministrazione. Il Laboratorio Fotografico si occupa da un lato di raccogliere, ordinare, conservare e rendere fruibile il patrimonio accumulato, e dall’altro segue, raccoglie e conserva la documentazione fotografica dei beni mobili ed immobili della Reggia di Caserta. Altri numerosi scatti riguardano le attività di valorizzazione, di manutenzione e conservazione e restauro dell’istituto museale. Sul lungo termine, l’attività del Laboratorio Fotografico è finalizzata alla creazione dell’Archivio Fotografico della Reggia di Caserta.

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Laboratorio di Digitalizzazione

La digitalizzazione del patrimonio documentario della Reggia di Caserta è uno degli obbiettivi che il museo intende perseguire a medio e lungo termine in conformità con quanto previsto dall’ Agenda 2030  per lo sviluppo sostenibile, promossa dalle Nazioni Unite. Il Laboratorio di Digitalizzazione si occupa della riproduzione del patrimonio librario, archivistico e fotografico in formati ad alta e media definizione dell’immagine (TIFF, JPEG 2000, JPEG, ecc.), della conservazione del patrimonio digitale sedimentato e prodotto, oltre che dello sviluppo di adeguati sistemi di fruizione da remoto, mediante la creazione e implementazione di archivi digitali condivisi.

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