#Dantedì, seguici sui social per scoprire quant’è inaspettato il nostro legame con Dante Alighieri

La Reggia di Caserta celebra il #Dantedì
Tra la Reggia di Caserta e il sommo Poeta esiste un inaspettato legame, che ha inizio con una coincidenza temporale e si alimenta negli anni grazie alla passione di Maria Annunziata Carolina Bonaparte per la tradizione letteraria italiana. La sorella di Napoleone, moglie di Gioacchino Murat e regina di Napoli dal 1808 al 1815, venne battezzata proprio il 25 marzo, stessa data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio di Alighieri nell’Aldilà.
Coincidenza che forse segnò la vita di Carolina Murat, che mostrò un grande interesse per il poema dantesco. All’inizio del XIX secolo i versi della Divina Commedia fecero il giro delle corti europee e la regina di Napoli, proprio in quegli anni, commissionò a Dominique Ingres il dipinto “Paolo e Francesca”, ispirato al Canto V della Comedia, conservato oggi al Musée Condé, nel Castello di Chantilly.
Nel periodo successivo, durante le lunghe assenze del marito per le campagne napoleoniche, fu la reggente del regno ad occuparsi del rinnovamento dei palazzi reali di Caserta, Napoli e Portici con un’attenzione particolare al patrimonio librario. Ed è proprio a Carolina che si deve una delle opere più importanti della Biblioteca Palatina, la collana dei Classici italiani, rilegata con preziose coperte in vitello e decorata con fregi in oro. Al centro di ogni libro, campeggia, impresso in oro, il monogramma «C» sormontato da una corona. Lo stesso monogramma lo ritroviamo nell’Ex Libris stampato all’interno di ogni volume accompagnato dallo stemma murattiano.
Il primo volume della collana è proprio la Divina Commedia, un esempio ulteriore del gusto e delle passioni letterarie con cui Carolina Murat animò la corte di Napoli durate il periodo francese.

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